Giuseppe Velasquez (Velasco)

 

Pittore. Nacque a Palermo il 16 dicembre del 1750 da genitori spagnoli. All'età di 15 anni, in omaggio al grande pittore spagnolo, volle cambiare il suo cognome in Velasquez.
Dopo una breve parentesi mistica, che lo portò a farsi chierico francescano. si dedicò alla pittura studiando con Gaetano Mercurio e Giuseppe Tresca.
Grande influenza su di Lui ebbe Gioacchino Martorana e la pittura rinascimentale, principalmente quella raffaellesca.
Fu certamente il più significativo artista palermitano della fine del '700 e degli inizi del XIX secolo. 
Fu lui ad operare a Palermo, alla morte del D'Anna, del Serenario e del Martorana, "la svolta in senso prettamente classicista, contrassegnata a Palermo dalla presenza dell'architetto Marvuglia". Con questo personaggio, il Velasquez condividerà non solo la formazione, ma anche i criteri di gusto, sensibili alle nuove istanze neoclassiche, fortemente impregnate di passione antiquaria, sotto la pressante suggestione delle scoperte di Pompei e Ercolano. Sarà chiamato a completare gran parte delle decorazioni interne dei palazzi costruiti da questo architetto.
Il momento politico fu anche estremamente favorevole a questo pittore di transizione: la reale presenza della corte borbonica a Palermo, a seguito delle ben note vicende politiche, una prima volta nell'89, e poi nel '99, aveva infatti provocato una nuova e rigogliosa ripresa edilizia, per meglio poter dare lustro al breve, ma tanto agognato (da parte dei siciliani, beninteso!) momento di gloria borbonica in Sicilia. Moltissime di queste imprese furono in­fatti affidate al felice connubio Marvuglia­Velasco. Fra tutte la più singolare rimane certamente la costruzione da parte del Marvuglia e la decorazione interna dovuta al Velasco della palazzina Cinese nel parco della Favorita. "
"Il classicismo del Velasquez" raggiunse, nei primi degli anni 90 del XVIII secolo,"una sua piena e solenne coerenza fortemente esemplata sui grandi modelli di Poussin certo a lui noti tramite incisioni. Fra i fattori che contribuirono alla fortuna del pittore, dovette essere determinante la conoscenza di insigni personaggi, come il Vicerè Caramanico, di cui nel '95 eseguì un lucido e misuratissimo ritratto. La protezione del Caramanico gli procurò alcune fra le più prestigiose commissioni della sua carriera, facendolo divenire in breve il pittore ufficiale della corte borbonica a Palermo. Questo pittore, «coerentemente» in instabile equilibrio tra il rimpianto mai sopito per un passato rococò e la proiezione verso un futuro affascinante ma non ancora sperimentato, appare, in questo momento a Palermo, forse il cantore più adatto a tentare di celebrare l'Ancien Règime con un linguaggio aggiornato alle più incalzanti novità europee".
Successivamente al 1998 il Velasquez mostra di superare" quella fase ancora di transizione del neoclassicismo nella quale l'ispirazione è ancora largamente dipendente dai modelli di Polidoro e di Poussin, per imboccare invece decisamente la via del neo­classicismo ottocentesco di espressione davidiana e di stacco accademico. E possibile che al successo di questo linguaggio abbia contribuito l'influenza della regina, vera ispiratrice culturale del Regno"
Nel 1805 succedette a mariano Rossi nella carica di Direttore dell'Accademia del Nudo presso la regia Università.
Morì a Palermo il 7 febbraio del 1827 e fu sepolto nella Chiesa dei Cappuccini.
Tra virgolette i commenti critici di Cetti Siracusano in "la Pittura del Settecento in Sicilia"

Principali sue opere:


* S. Benedetto nella Chiesa della Concezione a Palermo, del 1775.
* S. Benedetto che abbatte gli idoli e l'Estasi di S. Scolastica e La Presentazione al tempio, tele eseguite tra il 1772 ed il 1775 per la chiesa di S. Biagio a Nicosia.
* Il Miracolo di S. Vincenzo Ferreri, nella Chiesa di S. Domenico, del 1787.
* Subito dopo Velasco eseguì gli affreschi di palazzo Costantino con la rappresentazione delle Storie di Costantino e le Storie di Mosè e le Storie del Santo nella Chiesa di S. Antonino di Padova.
*Le tele con le Storie di S. Paolo per la omonima chiesa di Malta. 
* Il piccolo ovale con il volto di S. Rosalia nella Cattedrale.
* Gli affreschi, tra il 1792 ed il 1796, eseguiti nel Reale Orto Botanico.
* S. Pietro, S. Matteo, S. Paolo e S. Andrea dipinti a fresco nella chiesa di S. Matteo, nel 1798.
* Gli affreschi del 1799 nel salone di Ercole del Palazzo Reale con le rappresentazioni dell'Apoteosi di Ercole e delle sue gesta.
*Il Sogno di Guglielmo il Buono, tela dipinta nel 1799 per il Convento dei Benedettini a Monreale.
*L'Assunzione di Maria in Cattedrale, del 1801.
* Le decorazioni monocromatiche con le S. Chiara nella chiesa di S. Maria degli Agonizzanti.
*La tela con S.Cristina incoronata da Cristo del 1803, nella Cattedrale.
* Gli Affreschi di Psiche condotta nell'Olimpo da Mercurio e tele con Storie di Amore e Psiche per il palazzo Ganci.
*Gli affreschi mitologici nella palazzina cinese nel 1805.
*I Santi Benedetto, Placido e Mauro e l'Adorazione dei Magi sono due tele del 1808 per la Chiesa S. Salvatore di Noto.
*Annunciazione, Assunzione, Incoronazione della Vergine, tre tele del 1809 per la chiesa madre di Randazzo.
*La consegna delle chiavi a S. Pietro nella chiesa madre di Castelbuono.
*Il Martirio di S. Andrea, il Martirio di S. Filippo e Giacomo, la Sacra Famiglia, tre tele realizzate tra il 1812 ed il 1816 e spedite a Randazzo.


Il Velasco fu anche valente ritrattista e si ricordano quelli di Giuseppe Ventimiglia, di Monsignor Ciafaglione, di Ferdinando di Borbone, del Marabitti e quello del marchese Airoldi.